Emanuele Giglio

martedì 4 dicembre 2018

Emanuele Giglio in Lectura Dantis nel Santuario di Santa Maria del Piano ad Ausonia


Domenica 30 dicembre 2018 ore 19:00 ingresso libero
L'attore romano Emanuele Giglio, dopo trent’anni di spettacoli sulla musicalità del verso in occasione dell'Anno Europeo del Patrimonio Culturale presenta una Lectura Dantis in forma di concerto per voce recitante con musiche originali dei maestri Patrizia Merlotti e Luigi Marolda nel Santuario di Santa Maria del Piano di Ausonia. L'antico santuario ciociaro, dove per tradizione la Vergine apparve e parlò per la prima volta, il 30 dicembre risuonerà dei versi di Dante Alighieri per il Natale ausoniese.

La scelta dei canti segue un criterio riassuntivo dell’intero viaggio: Paolo e Francesca, la ridda di diavoli in Malebolge, Ulisse, il Conte Ugolino, Matelda immagine dell’eterno femminino in cui si trasfigura l’umana bellezza e l’altissima preghiera alla Vergine di San Bernardo che prelude alla vision divina, la vista dell’inesprimibile che conclude la commedia.

Giglio, attore-artifex, intende restituire nell’esecuzione l’originaria musicalità dell’endecasillabo dantesco, concentrando quella spinta verticale (matrice di tutta la sua ricerca teatrale) in cui il verso si rende pura vertigine sonora.

Emanuele Giglio in Lectura Dantis nella Chiesa di San Pietro a Minturno


Venerdì 14 dicembre 2018 ore 19:00 ingresso libero
L'attore romano Emanuele Giglio, dopo trent’anni di spettacoli sulla musicalità del verso in occasione dell'Anno Europeo del Patrimonio Culturale presenta una Lectura Dantis in forma di concerto per voce recitante con musiche originali dei maestri Patrizia Merlotti e Luigi Marolda nella Chiesa di San Pietro Apostolo di Minturno. L'antica cattedrale e principale luogo di culto della città, il 14 dicembre risuonerà dei versi di Dante Alighieri per il Natale minturnese.

La scelta dei canti segue un criterio riassuntivo dell’intero viaggio: Paolo e Francesca, la ridda di diavoli in Malebolge, Ulisse, il Conte Ugolino, Matelda immagine dell’eterno femminino in cui si trasfigura l’umana bellezza e l’altissima preghiera alla Vergine di San Bernardo che prelude alla vision divina, la vista dell’inesprimibile che conclude la commedia.

Giglio, attore-artifex, intende restituire nell’esecuzione l’originaria musicalità dell’endecasillabo dantesco, concentrando quella spinta verticale (matrice di tutta la sua ricerca teatrale) in cui il verso si rende pura vertigine sonora.

mercoledì 28 novembre 2018

Emanuele Giglio in Lectura Dantis nel Duomo di Fondi



Domenica 9 dicembre 2018 ore 19.00 ingresso libero
L'attore romano Emanuele Giglio, dopo trent’anni di spettacoli sulla musicalità del verso in occasione dell'Anno Europeo del Patrimonio Culturale presenta una Lectura Dantis in forma di concerto per voce recitante con musiche originali dei maestri Patrizia Merlotti e Luigi Marolda nel Duomo di San Pietro Apostolo di Fondi. L'antica e insigne cattedrale che nel 1378 fu teatro dell'incoronazione dell'antipapa Clemente VII, il 9 dicembre risuonerà dei versi di Dante Alighieri a conclusione delle solennità per l'Immacolata Concezione.

La scelta dei canti segue un criterio riassuntivo dell’intero viaggio: Paolo e Francesca, la ridda di diavoli in Malebolge, Ulisse, il Conte Ugolino, Matelda immagine dell’eterno femminino in cui si trasfigura l’umana bellezza e l’altissima preghiera alla Vergine di San Bernardo che prelude alla vision divina, la vista dell’inesprimibile che conclude la commedia.

Giglio, attore-artifex, intende restituire nell’esecuzione l’originaria musicalità dell’endecasillabo dantesco, concentrando quella spinta verticale (matrice di tutta la sua ricerca teatrale) in cui il verso si rende pura vertigine sonora.

giovedì 1 novembre 2018

Emanuele Giglio in Lectura Dantis



Emanuele Giglio, dopo trent’anni di spettacoli sulla musicalità del verso in occasione dell'Anno Europeo del Patrimonio Culturale presenta una Lectura Dantis in forma di concerto per voce recitante con musiche originali dei maestri Patrizia Merlotti e Luigi Marolda.
La scelta dei canti segue un suo personale criterio riassuntivo dell’intero viaggio: Paolo e Francesca, la ridda di diavoli in Malebolge, Ulisse, il Conte Ugolino, Matelda immagine dell’eterno femminino in cui si trasfigura l’umana bellezza e l’altissima preghiera alla Vergine di San Bernardo che prelude alla vision divina, la vista dell’inesprimibile che conclude la commedia.
Giglio, attore-artifex, intende restituire nell’esecuzione l’originaria musicalità dell’endecasillabo dantesco, concentrando quella spinta verticale (matrice di tutta la sua ricerca teatrale) in cui il verso si rende pura vertigine sonora.

mercoledì 23 maggio 2018

Emanuele Giglio in Achilleide


CHIOSTRO ALBINI MUSEI CIVICI EREMITANI
PADOVA
SABATO 26 MAGGIO 2018

Nell'ambito della XXXIII edizione della Rassegna Internazionale del Teatro Classico Antico Città di Padova verrà presentata l'ultima edizione dell'Achilleide di Emanuele Giglio. Giunta al decimo anno di repliche, è un’opera ispirata all’omonimo poema epico incompiuto di Stazio, poeta napoletano del I sec. d.C. troppo dimenticato nel nostro secolo ma fondamentale nel Medioevo per giustificare tanto riverito spazio che Dante Alighieri gli riserva nella Divina Commedia, con aggiunti alcuni versi tratti dall’Achille in Sciro di Pietro Metastasio, poeta grazie al quale tutta Europa parlò italiano.

Il racconto trattato dalle due fonti è basato sulla poco nota vicenda del mito di Achille che viene travestito da donna dalla madre apprensiva per farlo scampare alla guerra di Troia, sinonimo e simbolo di tutte le guerre. L’amore sbocciato nell’isola in cui è nascosto non basta a frenare la vacuità di un effimero eroismo che lo porterà ad essere scovato con l’inganno dall’astuto Ulisse. La partenza per la guerra sarà quindi segnata da una sentenza di morte annunciata.

Emanuele Giglio restituisce alla parola, oltre al suo potere narrativo, tutta la suggestione evocativa fondendo quel fenomeno della sua voce-orchestra con tutto il patrimonio musicale dell’opera lirica, gloria e vanto nazionale, mescolando in una scelta antologica tutte le più belle arie, preludi e cori di quattro secoli di melodramma italiano.

L’attore-artifex, da solo nell’esecuzione, intende restituire alla poesia l’ormai perduta lirica originaria, concentrando quella spinta verticale (matrice di tutta la sua ricerca teatrale) in cui il verso si rende pura vertigine sonora atta a fare del nuovo teatro italiano un linguaggio universale, superando una volta per tutte la Babele delle lingue.